Ed lavora su una nave da crociera ed è letteralmente sempre in movimento. Rispettare una routine di fitness costante è sempre stato impegnativo a causa di programmi estenuanti che duravano fino a sei mesi, senza pause, con spostamenti costanti e fusi orari che cambiavano di continuo.
Poi ha scoperto Freeletics. Freeletics ha dato a Ed la struttura e la flessibilità di cui aveva bisogno, mettendolo anche in contatto con una Community che lo ha sempre sostenuto e ha cambiato la sua vita in modi inaspettati. Questa è la sua storia.
Vivere in modo sano in mare aperto
“Lavorare su una nave da crociera può essere molto impegnativo, con programmi imprevedibili e giornate lavorative di 13 ore quasi ogni giorno. Trovare il tempo, l’energia e l’attrezzatura per dedicarsi al fitness è una sfida non da poco.
Lavorare come animatore sulle navi da crociera significa affrontare giornate molto lunghe, tutti i giorni, anche per 6 mesi di fila senza un giorno libero. Sei in un posto diverso ogni giorno e, a seconda del programma, puoi trovarti su un fuso orario diverso ogni settimana.
Ogni nave è diversa, alcune sono più attrezzate, altre meno, e a volte non puoi neanche usare gli attrezzi a disposizione. Mi serviva una soluzione che mi aiutasse a superare tutti questi ostacoli e mi guidasse in modo chiaro in un piano di fitness, indipendentemente dalle difficoltà.
Sono sempre stato piuttosto attivo, ma non riuscivo a trovare una direzione se dovevo affrontare allenamenti strutturati, palestre, sessioni di forza, cardio e altro. Non avevo il polso della situazione, non sapevo da dove cominciare e avevo paura di sbagliare. Temevo che i miei errori mi si ritorcessero contro.”
Scoprire la libertà con Freeletics
“Quando ho scoperto Freeletics, ho capito di aver trovato ciò che mi serviva. Un'app che mi ha realmente liberato dai fattori esterni o dagli imprevisti e che mi ha davvero permesso di impegnarmi per raggiungere i miei obiettivi di fitness.
Da molti anni Freeletics è per me un compagno costante e affidabile. Il mio stile di vita è molto frenetico, oserei dire imprevedibile, ma sono molto grato a Freeletics perché posso prendere il telefono, aprire l'app e allenarmi ovunque mi trovi, a prescindere dagli attrezzi che ho a disposizione, facendo allo stesso tempo dei progressi verso i miei obiettivi di fitness.”
La Community: il risvolto inaspettato di Freeletics
“Il mio percorso di fitness è una delle cose di cui vado più fiero. Ho trovato gli amici di una vita, una vera e propria comunità. Ho realizzato dei sogni che pensavo impossibili. Mettere in primo piano il fitness, anche facendo solo piccoli passi ogni giorno, mi ha aperto un mondo in modi che non potevo prevedere.
Una delle mie più grandi difficoltà è sempre stata la sensazione di sentirmi un outsider. Ho lottato duramente per trovare un gruppo al quale sentissi di appartenere. Per tanto tempo ho affrontato le sfide da solo, senza una persona amica a cui chiedere aiuto, e mi sono sempre dovuto fare in quattro per migliorare la situazione.
All'inizio del mio percorso di fitness, non avrei mai pensato di incontrare così tante persone e di vivere così tante esperienze che mi hanno cambiato in meglio. Partivo dal preconcetto (sbagliato) che il fitness fosse un’attività solitaria, a meno che non si pratichi uno sport di squadra.”
Il mio consiglio: inizia lentamente e sii indulgente
“Sono davvero orgoglioso degli amici che ho incontrato lungo il percorso. Sono orgoglioso delle occasioni che ho colto senza neanche pensarci, sia quelle in cui ho perso, sia quelle in cui ho vinto. Sono orgoglioso delle avventure incredibili che ho vissuto. Sono orgoglioso perché so che, nonostante le difficoltà, posso ripensare alla mia vita sapendo che rifarei tutto nello stesso modo. Non ho rimpianti, perché sono orgoglioso di sapere che c'è ancora molta strada da fare e che ho ancora così tante cose da realizzare.
All'inizio, abbiamo tutti molto da imparare. Certo, ci sono persone che hanno un talento naturale, ma siamo tutti in grado di realizzare ciò che vogliamo se accettiamo di iniziare da zero.
E non avere paura di chiedere aiuto. Ho scoperto che la comunità sportiva è una delle comunità più accoglienti e aperte al mondo.”